I dittonghi

 

Sono forse, insieme a "cil" e "cila", la peculiarità del solerino, e sono presenti sia negli aggettivi che nei sostantivi, ma solo quando questi siano usati da soli, o comunque non seguiti immediatamente da qualcosa che loro si riferisce.

  Quei vasi sono belli:                 Cui vaz i so n biai.

  Quelle uova sono fresche:         Cui uav i so n fresch 

  Il dittongo sparisce invece ogni volta che l'aggettivo precede il sostantivo, o viceversa:

 Vasi belli:      Vaz biai                     Bei vasi:            Bei vaz

 Uova belle:    Ov biai                      Belle uova:        Bei uav

Notiamo, nel caso dei vasi, che se l'aggettivo segue, il dittongo rimane, ma scompare invece se questo precede il nome. Non è però questa una caratteristica degli aggettivi, infatti nel caso delle uova, dove sia l'aggettivo che il sostantivo contengono il dittongo, notiamo che a perderlo è sempre la parola che precede, sia essa l'aggettivo o il sostantivo.

   E' allora in genere la posizione all'interno della frase a determinare la persistenza o meno di questo incontro di vocali.

   Parliamo di dittonghi anche se  spesso si tratta di trittonghi.  ( es: biai ) 

   Notare come in generale in dittongo "ia" si trasforma in "e" e  il trittongo "iai" si trasforma in "ei"

                              doi piai          doi pei dus

                              l'è miai          l'è mei sorte

 

   Naturalmente ci sono sempre eccezioni e ci si può divertire a trovarle. Ad esempio "sia", cioè cielo, rimane sempre invariato:

                             bel sia                        sia scleint                           'na steila 'n sia                           in sia da cartuleina

   Lo stesso per "zia"

                                                     'na vegia zia                                                                    'na zia vegia

sara