I possessivi

 

 

   A differenza dell' italiano, e al contrario dei primi tre numerali, tranne "noster " e "voster", i pronomi sono invarianti rispetto al femminile. Sarà perché il solerino non li usa mai da soli, ma sempre associati a un articolo. Non si dice infatti:

                      " mia", "tua", "sua"  ecc..

ma:

         "al mia",   "u tua",   "u sua",   "u noster",   "al voster",   "u sua"

ed è l'articolo che declina con il genere del sostantivo, rimanendo, al femminile, sempre: "la"

         "la mia",  "la tua",   "la sua",  "la nostra",   "la vostra",   "la sua".

Anche in questo caso, gli aggettivi  che hanno il dittongo lo perdono.

Al maschile:

         "al mi",   "u tu",   "u su",   "u noster",   "al voster",   "u su"

                     "Al mi gat",            "U tu ca",               "U su socio"...

     Spesso "noster" e "voster", nel parlato, si contraggono in "nostr" e "vostr" davanti ai sostantivi        che iniziano per vocale:

                     "u nostr arlùare"                         "la vostr anma"

e in "nost" e "vost" davanti a quelli che iniziano per consonante:

                      "u nost cá"                                "al vost gat"

Analogamente al femminile:

        "la mi"     "la tu"     "la su"      "la nostra"      "la vostra"      "la sua"

Da citare anche le forme:  "tò" e "sò", usate di preferenza nelle interrogative:

                                        "L'el u tò o ch'l'è u sò?"

e a volte anche nelle affermative:

                                            "Peile, ch'l'è u tò!"

Di massima si usano in fine di frase o quando sono posposti al sostantivo di riferimento:

                  "L'è interese tò"                                "L'è interese sò"

 

           Diverso è invece il discorso per il purale, dove nonostante l'articolo preposto, al femminile i possessivi solerini declinano tutti, similmente all'italiano.

Pronomi

     "I miai",     "I tuai",     "I suai",     "I nuac",       "I vuac",        "I suai"

      "Al mie",   "Al tue",    "Al sue",    "Al nostre",   "Al vostre",    "Al sue"

   Al posto di "i nuac" e "i vuac" si tende anche ad usare "i noster" e "i voster", che curiosamente sono gli unici a declinare al femminile, e sono gli unici invarianti rispetto al plurale.

Invece "tò" e "sò" se usati al plurale sono invarianti:

             "I só interese tò"                   "I só interese sò".

Aggettivi:

    al solito, perdono il dittongo o cambiano proprio la vocale finale:

      "I mei",    "I toi",     "I soi",     "I noc",       "I voc",        "I soi".

       "Al mi",   "Al tu",   "Al su",   "Al noster",   "Al voster",    "Al su". 

Notiamo infatti come la "oi" di "toi" e "soi" diventa "u", e come   "al noster" e "al voster" davanti a vocale possono perdere la "e", come per il singolare

                     Al nostr azie                 Al vostr izle  

   oppure, davanti a consonante, contrarsi in "Al nost" e "Al vost"

                     Al nost fnestre              Al vost bìe.

sara