" S "    e  " Z "

 

 

     Come l' italiano, il solerino ha due modi di pronunciare la "s", quello forte di "sera" e quello dolce di "rosa".

L'italiano scritto non distingue tra i due suoni, ma li affida alla pronuncia e al senso della parola o della frase, non avendo, credo, termini che possano dar luogo a incertezza o confusione.

Per il solerino non è così. Infatti non distinguendo graficamente i due suoni, non sarebbe possibile distinguere ad esempio tra

               "si"   per dire   "su"           e            "si"   per dire   "giù"

e a volte nemmeno il senso della frase può venire incontro, perchè ad esempio, scrivendo:

                                                        "La stra la va si"

proprio non si capisce dove la strada vada.

     Dalla necessità di distinguere graficamente  "su" da "giù", nasce allora l'esigenza di differenziare il suono forte da quello debole. A questo scopo possiamo notare che il solerino non usa il suono italiano "z" ( tranne in qualche caso ), e ne pronuncia la lettera sempre con la  "s" dolce:

                   zaino,         zingo,            zona,            zingaro,             zio...     

e sarà dunque questo il simbolo grafico che meglio si addice a questo suono.

            Ecco allora che  "su"  sarà  "si"  e   "giù" sarà  "zi"  e così via.

    Nei pochi casi in cui il solerino pronuncia la "z",  es: "quinzeina", "quinz an", "duz uav" ecc, basterà anteporre una "d" e la "z" si potrà pronunciare tranquillamente come la "s" dolce: "quindzeina", "quindz an", "dudz uav" ecc.

sara