Strani verbi

 

Mi sono venuti in mente alcuni particolari verbi solerini che sembrano interessanti:

userò (impropriamente) la ç per significare la lettera c così come si
pronuncia quando si dice "ciao", diversa dalla c dura di "cane"

i tre verbi che usano questa ç unita ad altre consonanti, che ritrovo in
solerino ma non in italiano e nemmeno, a quanto mi risulta, in altre lingue (o dialetti) sono:

çlocare = agitare liquido od altro materiale in un recipiente; interessante
notare come cambi la terza lettera del verbo a seconda del modo e del tempo di
impiego: infinito çlucà - presente o imperativo çloca - imperfetto çlucava
ecc. - da notare l'effetto onomatopeico del verbo solerino (almeno nel caso dei
liquidi), totalmente assente nella scialba ed approssimativa  traduzione
italiana di "agitare" o "mescolare"


çlanare = perdere tempo, annoiarsi, "bamblinare", e aggiungerei, sempre
pensando ad un effetto onomatopeico, "dondolare" - questo verbo non ha una
traduzione italiana precisa, ma corrisponde non di meno ad un ben definito
stato d'animo, e questo ne fa una particolare ricchezza del dialetto solerino


çnare = pettinare


     Con la c dura di "casa" seguite da insolite consonanti si ritrovano poi
in solerino altri verbi tipo "cminsipiare"
o "cmandare", ma qui è immediato
vedere la contrazione della vocale dei verbi italiani (o quasi)
"comincipiare"
o "comandare".


l'ultimo interessante verbo, a quanto ne so esclusivamente solerino, che mi
è saltato in mente è poi "rairire" o "reirire" (riferito ai ravó) di cui azzarderei la
traduzione "rarificare" o forse "diradare"

 

                                                                     Spunto ed osservazioni di Gianpiero Cerruti.

sara